Pegarun
450 trailer intorno a Malpensa.
Buona la prima per ASD Run&Travel capitanata da Patrizio Bogni che hanno organizzato per la sera di venerdì 10 ottobre la prima edizione del Brughiera Trail in località Tornavento nel comune di Lonate Pozzolo (VA) immersi nel parco del Ticino.
Si era già corso a Tornavento domenica mattina la CardaCrucca, corsa da 15km tutta su sterrato, entrambe omologate UISP, competitiva l'una, non competitivo il trail.
Questa prima edizione del trail era in combinata con la gara della domenica mattina, non essendo competitivo la combinata dava diritto ai preiscritti di ricevere, oltre al pacco gara con prodotti alimentari, calze tecniche e pasta party, anche un sacchetto di farina macinata a pietra dai consorzi del parco del Ticino per fare la giusta promozione al territorio.
Tanti podisti si sono ritrovati nel centro visite del parco, molti iscritti last minute tanto da rinviare di 10min la partenza, data con il conto alla rovescia da Migidio Bourifa, uno dei grandi dell'atletica italiana campione di maratona che ha provato anche l'emozione di una corsa a tappe nel deserto.
Si parla di 450 runners quasi tutti impegnati nel giro lungo che a causa delle recenti piogge è stato ridotto da 21,4 a 19,2km togliendo per motivi di sicurezza 2km in riva al fiume Ticino; la gara corta prevedeva un giro di 6,5km su ampi sentieri tra la brughiera che costeggia le piste di decollo e atterraggio dell'aerostazione di Malpensa, e la via Gaggio, museo a cielo aperto con i reperti bellici e non della grande guerra, nonché base e pista di decollo degli aerei durante il conflitto.
La zona di partenza è niente poco di meno che l'ex dogana austro-ungarica, spiegato il motivo del nome della gara della domenica prima; due belle manifestazioni sportive nate nell'anno del 40esimo anniversario di fondazione del parco (1974).
Per quanto riguarda il giro lungo, dopo aver fatto l'anello iniziale nella brughiera, ancora fiorita ma non la si poteva ammirare per via del buio, si ripassava sotto l'arco di partenza dove terminava la gara breve e ci si dirigeva con una bella discesa di 5-600m verso il canale Villoresi, scavalcato da un ponte abbastanza stretto e si proseguiva sull'argine sempre su ampi sentieri.
Un breve tratto su ciclabile portava alla riva del fiume Ticino, non lo si vedeva perchè le tenebre dominavano, non lo si sentiva perchè l'alveo è ampio e la corrente bassa, ma c'era e ne segnava la presenza un ampio buco nero sulla nostra sinistra nel quale non vi era traccia di alberi.
Poco dopo inizia un sentiero in single trek, molto stretto ripulito dalla vegetazione per renderne possibile il passaggio in fila indiana potendone vedere chiaramente il fondo con l'ausilio delle frontali obbligatorie.
Qui io e la mia compagna di avventura siamo isolati dal resto del gruppo, per centinaia di metri non si vede nessuno né davanti né dietro, si sente il silenzio del bosco che non si è sentito nella prima parte per il rumore degli ultimi aerei di giornata o per il numeroso calpestio del gruppo, qualche rapace notturno (pressochè civette dal verso) ulula vedendo i fasci luminosi delle frontali rompere il suo regno tenebroso e rende magico il bosco.
Il terreno tiene bene a questa settimana umida, sono poche le pozze fangose, tenendo sempre 2-3m di distanza da chi ti precede puoi vedere gli ostacoli tranquillamente, capita intorno al km3 l'unico momento in cui resto coperto dalla visuale e tutti ci si immerge nella pozza di fango più grande dell'intero percorso sporcandoci fin sopra le caviglie.
Anche il meteo ha dato tregua, si è riusciti a correre in maglietta per una sorta di inversione termica presente da un paio di giorni che con questa umidità rende piacevole la corsa serale a mezze maniche, la pioggia spaventa qualcuno con 2 gocce scese mentre si aspettava il via ma poi fino alla mezzanotte non torna.
Arrivati velocemente al km13 in località Vizzola Ticino, il secondo ristoro ci attende sotto il muraglione della diga prima di una breve salita, annunciata al briefing ma quasi nulla, poi un paio di chilometri su ampi sentieri tra campi coltivati e boschi con terreno un po' insidioso per la presenza di ciottoli che possono essere scivolosi.
Tutto molto bello, si risbuca sulla ciclabile per un lungo tratto asfaltato in riva al canale circa 2,5km che personalmente sento sulle ginocchia anche perchè sto andando a ritmo sostenuto con la mia socia che è lanciata verso il podio dominato da una grande Scilla Tonetti, poi la svolta a sinistra e si risale verso il canale Villoresi e in senso inverso rispetto al km 6,5 fino al primo ristoro, 1km di salita che immette sul rettilineo d'arrivo dove siamo accolti dallo speaker Davide Daccò dopo 1h34, molto soddisfatto, il mio primo trail notturno.
Non c'è l'organizzatore perchè giunge voce che una ragazza sia scivolata picchiando duramente un braccio e trasportata all'ospedale, cose che possono capitare.
Un piccolo inconveniente è capitato a qualcuno sul percorso sbagliando strada, a me è sembrata buona la segnaletica, pensando che ho sempre tenuto alto il ritmo ho sempre visto dove dover girare, c'erano fettucce, frecce luminose, frecce e linee bianche disegnate sul terreno, forse aumenterei le strisce catarifrangenti appese agli alberi perchè qualche tratto lungo non segnato c'era, si poteva pensare di essere usciti dal percorso.
Sta di fatto che su tutti nomino Stefano Ruzza in testa alla corsa in solitaria, prende un sentiero sul primo tratto di ciclabile, percorre qualche centinaio di metri in più e perde 2-3 minuti, rientra intorno alla 15esima posizione e recupera solo fino alla seconda.
Buona la prova di Giordano Piffero che chiude 8°.
Davide Passeri
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